Firenze

Nozze gay, il sindaco di Grosseto: "Ci adeguiamo". Ma la procura impugna la sentenza

Ieri il tribunale ha ordinato la trascrizione nel registro di stato civile di un matrimonio celebrato a New York  e il primo cittadino non si è opposto. Ma interviene il procuratore Verusio. "Esiste una sentenza della Cassazione che dice che non si può fare". La Cei: "Gravi interrogativi"

2 minuti di lettura

Nozze gay, "il Comune di Grosseto, che a suo tempo ha scelto di non opporsi al ricorso presentato dalla coppia dopo il rifiuto dei nostri uffici, si adeguerà da subito alle decisioni del tribunale senza alcuna opposizione". Lo spiega il sindaco di  Emilio Bonifazi dopo l'ordinanza con cui il tribunale di Grosseto ha ordinato la trascrizione nel registro di stato civile il matrimonio celebrato a New York fra due uomini, Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci. Una decisione che ha suscitato la reazione della Cei che parla di decisione che suscita "gravi interrogativi" e di "strappo", "pericolosa fuga in avanti". Per i vescovi "il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna".

LA PROCURA IMPUGNA LA SENTENZA Il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio annuncia, però, che impugnerà la sentenza del tribunale. "Per fortuna esiste una sentenza della Cassazione che dice chiaramente che non si puo' fare. Stiamo predisponendo le motivazioni della nostra impugnazione in appello che sarà fatta il prima possibile".

Il tribunale al Comune: "Riconoscete quel matrimonio gay"

"Finalmente - aggiunge invece il sindaco Bonifazi - arrivano indicazioni chiare ed inequivocabili sulle modalità alle quali gli ufficiali di stato civile devono attenersi di fronte a richieste come quella formulata da Giuseppe e Stefano. D'altra parte non spetta ai singoli Comuni ma allo Stato emanare norme precise in materia.
L'auspicio è che il Parlamento italiano arrivi presto ad una legge nazionale che possa finalmente fare chiarezza".
"La decisione del tribunale di Grosseto - spiega Bonifazi - costituisce un precedente storico nel riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia. Siamo consapevoli della portata di questa decisione, che ci consente di superare gli ostacoli e le difficoltà emersi fino a questo momento a causa della mancanza di norme chiare alle quali attenersi".
[[ge:rep-locali:rep-firenze:83271180]]
LA REAZIONE DELLA CEI La decisione del Tribunale di Grosseto "suscita gravi interrogativi e non poche riserve", sottolinea la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. "Riteniamo che, al di là degli aspetti tecnici da approfondire adeguatamente in tutte le sedi competenti, sia doveroso da parte nostra sottolineare alcune questioni di fondo.
Con tale decisione - dicono i vescovi - rischia di essere travolto uno dei pilastri fondamentali dell'istituto matrimoniale, radicato nella nostra tradizione culturale, riconosciuto e garantito nel nostro ordinamento costituzionale. Il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli".
Per la Cei "il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico. In tal modo perfino si riducono gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale".

LA REGIONE TOSCANA L'ordinanza con cui il tribunale di Grosseto ha ordinato al Comune la trascrizione nel registro di stato civile del matrimonio celebrato a New York fra due uomini è "un segnale che dice alla politica di affrontare prima possibile questo tema", affinche "questioni così delicate non siano lasciati alla responsabilità di alcuni tribunali". Lo ha affermato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana con delega alle pari opportunità, a margine di un'iniziativa sull'usura a Firenze.
"Le sentenze sono abituata a rispettarle - ha detto - ma questo non ci impedisce di dire che temi di questa delicatezza debbano essere affrontate in altre sedi, quelle della politica.
Certamente, se la politica non si assume la responsabilità di decidere, noi ci troveremo davanti a una serie di decisioni a volte magari anche contrastanti, che sicuramente non aiuano ad affrontare in modo organico un tema così delicato". Saccardi ha quindi ricordato che "il tema dei diritti civili è sempre stato presente sia nella campagna elettorale di Matteo Renzi per le primarie, sia tra i primi obiettivi di governo".