Macachi prigionieri a Modena: ispezione a sorpresa

Spaventata, una femmina di macaco prigioniera presso i laboratori di sperimentazione dell'Università di Modena e Reggio Emilia stringe a sé il suo cucciolo

Spaventata, una femmina di macaco prigioniera presso i laboratori di sperimentazione dell'Università di Modena e Reggio Emilia stringe a sé il suo cucciolo

“E’ un macaco senza storia…” canta Paolo Conte, ma le quindici scimmie prigioniere negli stabulari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, destinate a essere uccise dopo invasivi esperimenti al cervello, una storia ce l’hanno eccome.  Da diverse settimane i primati sono al centro di mobilitazioni animaliste: si sospetta una dismissione (soppressione immediata o cessione ad altri centri di vivisezione) in virtù della nuova legge che – fino al pronunciamento dell’Europa rispetto al nostro recepimento della Direttiva comunitaria - vieta l’allevamento nei laboratori.

Martedì scorso, nell’ottica di una maggior chiarezza e fruendo della facoltà riservata ai parlamentari, che permette l’accesso a ogni luogo pubblico il deputato M5S Paolo Bernini si è recato allo stabulario, accompagnato da Piercarlo Paderno, attivista di Animal Amnesty.

“Ci è stata negata la visita ai laboratori interni, deve si svolgono gli esperimenti” racconta Bernini. “I responsabili del centro ci hanno parlato delle modalità di ricerca. Abbiamo però potuto vedere solo le gabbie con le scimmie collocate nella parte più accessibile della struttura.  Piccole e simili a pollai, vicine a due file da sedici gabbie l’una attualmente vuote, ma predisposte per pecore e maiali”.

Sono poche, infatti, le specie su cui all’occasione non si decida di sperimentare, ma cosa? I macachi dello stabulario di Modena possono essere studiati per un anno intero con elettrodi impiantati nella scatola cranica, legati a una sedia quando non segregati da soli in una gabbia minuscola, per essere infine uccisi in favore di un esame del cervello. Perché, per curare quale malattia? “Effettivamente, essendo ricerca di base, ha il solo scopo della conoscenza” è la risposta di un ricercatore colta da un video realizzato dentro lo stabulario di Modena.  “La cosa veramente affascinante è che più conosci, più ti accorgi che ci sono cose da conoscere” gli fa eco una collega, la quale, ridendo, aggiunge: “Se uno si dovesse frustrare perché non ne vede la fine, allora è meglio che cambi mestiere”.

GUARDA IL VIDEO

L’ilarità della donna si fa più intensa nello spiegare perché la vivisezione prediliga queste piccole scimmie: “I macachi sono i più utilizzati fra chi sperimenta sui primati perché uniscono una relativa docilità a dimensioni abbastanza contenute”.

Prima dell’impianto dei neuroni, l’animale selezionato (“il soggetto ideale è un giovane adulto, deve avere caratteristiche comportamentali e fisiognomiche: viene a prendere le caramelline, ha un feeling con lo sperimentatore… ma anche tutti gli altri, più o meno, possono andare incontro alla sperimentazione) trascorre un periodo di addestramento. La scelta ricade sul soggetto più fiducioso, per potergli insegnare movimenti che ripeterà una volta intrappolato nella lunga tortura da cui non uscirà più vivo.

“Nel 1995 il laboratorio universitario di Modena ricevette cinque macachi, un maschio e quattro femmine. Gli animali si riproducevano in gabbia e per i test ne venivano prelevati due o tre all’anno” spiega Piercarlo Paderno: “oggi allevare nei centri di ricerca è vietato, così, sulla carta, dopo il sacrificio di questi ultimi quindici esemplari, la ricerca dovrebbe interrompersi, passare ad altre specie, se non richiedere l’acquisto di nuove scimmie. Allo stato attuale il maschio alfa è solo, diviso dalle femmine, ma non sterilizzato”.

Buia e oscura, la gabbia è l'unica realtà conosciuta dai macachi prima di essere isolati e legati per l'impianto dei neuroni nel cervello. L'esperimnto può durare un anno e si conclude con l'uccisione dell'animale

Buia e oscura, la gabbia è l'unica realtà conosciuta dai macachi prima di essere isolati e legati per l'impianto dei neuroni nel cervello. L'esperimnto può durare un anno e si conclude con l'uccisione dell'animale

Un attivista, due anni fa, riuscì a farsi consegnare dall’università modenese un cucciolo di macaco, che ora vive nel santuario faunistico di Monte Adone, scampato all’iter descritto, nel video, dagli stessi ricercatori: “Terminata la fase di addestramento si passa all’intervento chirurgico, creando una breccia ossea al di sopra della zona corticale su cui si vuole andare a studiare. Dopodiché incomincia la fase sperimentale vera e propria… Sono esperimenti condotti in assenza di anestesia… Chi approva al Ministero e all’ISS-Istituto Superiore di Sanità questo tipo di sperimentazione, qui come a Parma, Bologna, Ferrara, Roma, Verona, lo sa… “

“Trasparenza e informazione sono fondamentali” dice Bernini “e intendo perciò proseguire nell’opera di testimonianza visitando i laboratori pubblici italiani”. Mentre Paderno ricorda l’appuntamento alla manifestazione del 28 giugno a Modena, per richiedere la liberazione dei quindici macachi.

Una curiosità. In tempo reale, durante la visita di Bernini, la vice presidente di Pro Test Italia scriveva su facebook: “Ah, certo, perché essere parlamentare ti dà diritto a fare qualunque cosa? Ma vaff…”  “Dottoressa, a chi ti riferisci in particolare?” “Eh, per ora è riservato, ma vedrai che in qualche giorno si farà sentire lui… Ti dico solo che è un pentastellato antivisezionista”.
@margdammargdam@margheritadamico.it

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157 commenti

  • Grazie al 5S Paolo Bernini che ha voluto vedere. Il fatto che le "ricercatrici" ridano è la prova della loro totale mancanza di enpatia che le rende dei mostri pericolosi.

  • Una cosa orribile, mostruosa, da film dell'orrore!
    Questi c.d. scienziati sono in realtà degli aguzzini insensibili alla sofferenza di altri esseri viventi!
    Anche questa testimonianza conferma l'inutile crudeltà della sperimentazione sugli animali!!

  • articoli come questo e organizzazioni come Animal amnesty concorrono ad alimentare la già preponderante ignoranza che c'è in Italia e anche nel resto del mondo.
    Veramente voi pensate che la ricerca di base sia soltanto volta alla conoscenza fine a se stessa (che comunque non è deprecabile)?!
    Si potrebbero fare innumerevoli esempi su come la ricerca abbia portato al miglioramento della vita delle persone: farmaci e tecniche mediche in primis. La ricerca di base, appunto è la base della conoscenza! Da questa si parte per poter arrivare a un traguardo e come avere una scala sospesa per aria.
    Non fatevi muovere a facili sentimentalismi, il giorno in cui voi e i vostri cari dovessero incorrere in qualche spiacevole malattia, utilizzate tutti i rimedi "naturali" non sperimentati su animali e condoglianze a voi.

  • Che provi pure la prossima volta a visitare un laboratorio nel quale si studiano malattie su animali immunocompressi. Così manda all'aria anni di ricerche (sono sarcasico, ben s'intenda). Si può entrare nei laboratori, è solo questione di burocrazia. Inoltre è chiaro che voi non abbiate idea a cosa serve la ricerca di base. Senza la ricerca di base, non si può avere ricerca applicata. Le conoscenze non crescono sugli alberi.

    Il cervello non sente dolore, ma a che serve dirvelo non lo so. I toni di questo articolo sono tra il patetico e l'ignorante spinto.

    Bella poi la parte nella quale si descrive l'ilarità della ricercatrice: utile farla passare per mostro senza sentimenti vero?

    “La cosa veramente affascinante è che più conosci, più ti accorgi che ci sono cose da conoscere” gli fa eco una collega, la quale, ridendo, aggiunge: “Se uno si dovesse frustrare perché non ne vede la fine, allora è meglio che cambi mestiere”. <- è l'essenza della ricerca in qualsiasi ambito, chissà se alle vostre orecchie suonerebbe terribile questa frase detta da un matematico o un fisico teorico.

    "L’ilarità della donna si fa più intensa nello spiegare perché la vivisezione prediliga queste piccole scimmie: “I macachi sono i più utilizzati fra chi sperimenta sui primati perché uniscono una relativa docilità a dimensioni abbastanza contenute”." <- Peccato che se uno sente il video e non ha fette di prosciutto ideologiche sulle orecchie, si capisce benissimo che la ricercatrice ironizzava sul concetto di "docile".

    PS: il termine vivisezione proprio vi riesce difficile accettare che sia scorretto, vero?

  • Mariangela rampoldi 19 giugno 2014 alle 14:49

    Cosa fate sperimentazione tanto si sa perfettamente di farmaci già' pronti ma grazie al Dio denaro le case farmaceutiche ve lo impediscono perciò' piantatela di dire che lo fate per la scienza e l'umanità' pecche' a parte i soldi di noi non ve ne frega un cavolo siete solo dei sadici incapaci di dire bastaaaaa e mettere in commercio quello che toglierebbe soldi a chi già' specula e' una vergogna seviziare queste povere anime per poi tenere tutte le scoperte all'oscuro dei bisogni delle persone che mondo di. Merda e ci lavorate pure ma andate al diavolooooo

  • Perchè avete tolto il mio commento?

  • Grazie Margherita per il suo impegno nel divulgare le vere realtà che si celano nei laboratori, grazie per aver messo un video dove chi parla non è, come vogliono fa credere i soliti pro test, qualche ragazzina o ragazzino fatto di canne, ma ricercatori che oltretutto ridono come se scoperchiare una scatola cranica e ficcarci dentro degli elettrodi fosse bere acqua fresca!
    Con quale nonchalance fanno ironia sulla pelle di povere creature!
    E ora, cari signori pro-test, e cari (si fa per dire) sperimentatori, che risposta ci date quando avete la faccia di bronzo di affermare che in Italia non vengono mai eseguiti esperimenti sul cervello dei primati, che noi diciamo fandonie, che si tratta di pratiche obsolete anni 70????????????????????????????????????????????????????????????????????????
    Eh si perché di norma, quando noi mostriamo le vere atrocità commesse in nome della scienza con foto e filmati crudi, di cervelli e scosse elettriche ( vorrei aggiungere che altro soggetto prediletto sono i gatti), voi vi trincerate con le solite frasi di rito "non si fanno più, sono cose di trent'anni fa".
    Avrei più paura ad avere voi come vicino di casa che un terrorista, personalmente.
    Mi fate ribrezzo, non provo nemmeno odio. l'odio è in una certa forma un sentimento forte , e perfino "nobile".
    Provo ripugnanza.
    E grazie anche all'onorevole Bernini.

  • non posso credere esitano esseri capaci ti tanto...un dolore enorme provo....vergognatevi....interventi su questi piccoli senza enestesia. elettrodi per mesi...ma siete delinquenti pazzi voi e chi vi permette di fare ciò

  • "Perché, per curare quale malattia? “Effettivamente, essendo ricerca di base, ha il solo scopo della conoscenza” è la risposta di un ricercatore colta da un video realizzato dentro lo stabulario di Modena. “La cosa veramente affascinante è che più conosci, più ti accorgi che ci sono cose da conoscere” gli fa eco una collega, la quale, ridendo, aggiunge: “Se uno si dovesse frustrare perché non ne vede la fine, allora è meglio che cambi mestiere”."

    Mi scusi, la scandalizzano così tanto queste parole?
    Io stesso non avrei saputo descrivere meglio la scienza. Analizziamo le parole:

    "Effettivamente, essendo ricerca di base, ha il solo scopo della conoscenza”

    Ricerca di base: come suggerisce la parola, è una base. La conoscenza pura che poi deriva da questa base viene successivamente sfruttata ed applicata per lo studio di vie terapeutiche di malattie o determinate condizioni.

    Giusto per rimanere su un terreno di pure logica, senza entrare in tecnicismi: secondo lei, se io voglio curare una malattia che colpisce una determinata area o funzione del cervello, dovrò o no prima conoscere quella determinata area? Dovrò sapere come funziona? Senza questo, come posso eventualmente capire quali sono le alterazioni che si innescano? Come posso capire la stessa causa
    Questa è la ricerca di base: si pone come obiettivo la pura conoscenza, conoscenza per altra conoscenza. Successivamente, poi, questa conoscenza viene anche sfruttata ed applicata per il trattamento di eventuali patologie. Giusto per capire, secondo lei come si studiano le malattie per trovarne una cura?

    "La cosa veramente affascinante è che più conosci, più ti accorgi che ci sono cose da conoscere"

    Quanta passione trasuda da queste parole. Una lezione di vita che vale sempre nella scienza e dovrebbe valerne anche al di fuori: non si smette mai di imparare.

    La conosce la metafora dell'isola?
    La scienza è come un'isola circolare: l'entroterra è ciò che abbiamo scoperto, l'oceano sconfinato è quello che non sappiamo. La riva, corrispondente alla circonferenza dell'isola che è a contatto con l'oceano , sono le domande che ci poniamo. Mano mano che diamo risposte ad esse sottraiamo terra alle acque, arricchendo dunque la nostra conoscenza. Questo, però, causa anche un aumento del raggio dell'isola circolare stessa e dunque, poichè la matematica ci insegna che la circonferenza è uguale al doppio del raggio per il pi greco, vuol dire che più conosciamo, più saranno le domande che ci porremo.

    "Se uno si dovesse frustrare perché non ne vede la fine, allora è meglio che cambi mestiere"

    Questo sarebbe da scrivere ovunque.
    Se uno si aspetta di avere con la scienza tutte le risposte a portata di mano, come già detto farebbe bene a scegliere un altro mestiere. Proprio per il fatto che non si conosce c'è il grande stimolo alla ricerca!
    L'avere a portata di mano tutte le risposte non è prerogativa della scienza, quanto semmai di religioni o dottrine filosofiche sistematiche.

    "Sono esperimenti condotti in assenza di anestesia"

    [Modalità emotiva ON]
    Che cattivoni! Che uomini bestie! Conducono esperimenti in assenza di anestesia! Quante sofferenze causano a quel povero animale! Se lo faccino loro su se stessi e poi vediamo! Gli aprirei io una breccia nel cranio!!!1!!1"
    [Modalità emotiva OFF]

    Se lei, invece di criticare a destra e manca qualcosa che non conosce, pretendendo però di insegnare a quelli che certe cose le studiano da una vita come fare il loro lavoro, si mettesse un po' a studiare ciò che critica scoprirebbe, tra le altre cose, che il cervello NON ha recettori del dolore. Lo sa che si effettuano operazioni a cranio aperto con la persona assistita (per usare il nuovo codice deontologico) sveglia?
    Dunque, fatta l'operazione chirurgica (ovviamente, questa, con anestesia quantomeno locale, visto che incidere con un bisturi anche la sola pelle non fa certo bene) aprendo una breccia nel cranio, si posizionano i sensori sulla parte di corteccia che vogliamo studiare e poi si richiude. A questo punto, se monitoro l'attività cerebrale dell'animale nel mentre conduco uno studio non serve che faccia alcuna anestesia, perchè l'animale stesso non sentirà nulla di più rispetto a prima.

    Uno studente di medicina

  • Lorenzo Forlani 19 giugno 2014 alle 15:32

    Le parole dei ricercatori sono veramente agghiaccianti e di un cinismo che non dovrebbe appartenere alla specie umana, il solo fatto di cercare di creare un rapporto di fiducia con l'animale e quando questa è ottenuta usarli per esperimenti invasi senza anestesia che terminano irrimediabilmente con la soppressione va veramente oltre ogni umana comprensione. Parlano tanto di animali tenuti in luoghi sterili ma dal video di sterile non si vede proprio nulla c'è tanto di quello sporco e quei vetri, dietro i quali si muovono madri con cuccioli condannati a morte, sono di un sudicio degno di un lager, mi chiedo cosa si siano messi le mascherine a fare, forse per fare un po' di scena visto la sporcizia e poi le gabbie danno verso l'esterno, tutto ciò sarebbe ridicolo se non fosse tragico.
    Finalmente un parlamentare che fa il proprio dovere, ripongo poca fiducia nei politici ma questa volta mi tolgo tanto di cappello perchè come cittadino mi sento una volta tanto ben rappresentato. Bisognerebbe farne di più di investigazioni di questo tipo e se dall'altra parte fossero in buona fede non avrebbero nulla di cui temere. Brava Margherita D'Amico, On.Bernini e Animal Amnesty per avere fatto luce su quei luoghi di morte inaccessibili a noi comuni mortali. Per quanto riguarda le ultime righe dell'articolo preferisco non fare commenti, parlano da sole.

  • michela albonetti 19 giugno 2014 alle 15:39

    Voglio poter scegliere di avere un mondo migliore e un progresso intelligente senza l uso di esseri senzienti!

  • Bernini? Quello del chip sottopelle? Quello dell'11 settembre è un gomblotto? Quello dell'osama bin laden è ancora vivo? No comunque sono d'accordo nel liberare i macachi, affidiamoli a quella tizia di animal amnesty diventata famosa qualche mese fa, si sa mai che i suoi cani abbiano ancora un languorino..

  • Sono un neurologo, non sono uno sperimentatore su animali, ma un ricercatore che utilizza il risultato delle ricerche di neurofisiologia condotte su modelli animali, e in particolare quelle, importantissime, che sono condotte sui primati non-umani.
    E’ giusto che si sappia che senza la ricerca di base non è possibile nessuna ricerca applicata. In particolare lo studio del cervello del macaco offre la possibilità di studiare l’organizzazione dei circuiti nervosi in un modo che nessun’altra tecnica ad oggi sviluppata ci consente.
    A nessun ricercatore piace sperimentare sugli animali. Le leggi attuali proteggono gli animali dal dolore e l’anestesia è utilizzata in tutti quei casi in cui sarebbe utilizzata nell’uomo. In particolare è giusto che si sappia che anche nell’uomo, nel corso d’interventi chirurgici, la registrazione dell’attività cerebrale è effettuata con la persona sveglia (“awake surgery”), ad esempio per monitorare la sede di partenza di crisi epilettiche o per evitare che il chirurgo asporti regioni del cervello coinvolte in funzioni importanti.
    La procedura è analoga a quella utilizzata per la sperimentazione sui primati. Senza la ricerca di base sui primati non sarebbero mai stati scoperti i neuroni “specchio”, una scoperta tutta italiana che ha modificato le nostre conoscenze sul cervello e che forse ci consentirà di capire meglio e di curare l’autismo. Senza la ricerca di base (che non è indirizzata a curare una specifica malattia) non sarebbe mai stati sviluppati gli interventi neurochirurgici (“Deep Brain Stimulation”) che consentono ad una decina di migliaia di malati di Parkinson (fra i quali l’attore Michael J. Fox) di condurre una vita normale. Senza la sperimentazione sui macachi effettuata dal neurofisiologo Miguel Nocolelis non sarebbe stato possibile che un ragazzo paraplegico da 12 anni si alzasse in piedi e colpisse la palla che ha dato inizio ai mondiali di calcio in Brasile.

  • Ovvio che sono condotti senza anestesia, se tutti gli umani che tengono elettrodi nel cervello per tutta la vita dovessero essere anestetizzati tutto il tempo, tanto varrebbe ucciderli subito. L'anestesia e' pericolosa, non si usa se non serve, e per un elettrodo nel cervello ASSOLUTAMENTE non serve.
    Quest'articolo un po' una summa del trash animalista a cui siamo abituati in questi lidi: operazioni assolutamente indolore e di routine diventano "immani torture" (tanto la gente mica studia, che ne capisce di come funzionano il cervello e il dolore) e reazioni del tutto normali di ricercatori diventano "cinismo agghiacciante" e vilipendio. Ragazzi, facciamo esperimenti tutti i giorni, non ci metteremmo in un lavoro cosi' merdoso se non amassimo la scienza e la scoperta; anche io sono eccitato e anche divertito quando parlo delle mie scoperte e dei miei esperimenti.
    Questo non significa che mi diverta decapitare i ratti, come non mi diverte passare otto ore davanti ad uno schermo ad osservarne il comportamento annotandomi quante volte si sono leccati le balle, ma quello non e' il fulcro del lavoro, e' collaterale. Le ricercatrici ridono perche' gli piace il loro lavoro.
    O pensate che passiamo tutta la giornata in lutto per gli aninali morti? Dovremmo suicidarci dopo un mese... Ok, ti dispiace, ma vai avanti, e andare avanti significa anche riuscire a scenderci a patti serenamente con quella parte del tuo lavoro, che diamine.

  • 1) Il cervello non ha recettori nocicettivi, quindi non serve l'anestesia
    2) Senza avere le conoscenze di base su come funziona una cosa non possiamo capire il perché quella cosa poi non funziona
    3) In tutte le branche della scienza e della tecnologia per sviluppare un concetto o una idea si parte dalle basi, sfido chiunque abbia fatto lo scientifico a iniziare al primo anno lo studio degli integrali, o chi fa medicina a iniziare dalla medicina interna senza passare dalle materie base.?

  • Tanti medici e scienziati sono contrari a queste pratiche.

  • Ma se pensate che la vivisezione sia necessaria, offritevi volontari!

  • @CECILIA: sono "medici" e "scienziati" che non sanno quale mestiere stanno svolgendo.

    @SABINNE: il termine VIVISEZIONE non esiste più dalla fine del 1800. Qual è il suo titolo di studio per affermare con tanta sicurezza che la sperimentazione animale non serva alla conoscenza, al benessere dell'uomo e degli altri esseri viventi?

    CONCLUDO:

    @ MARGHERITA D'AMICO, la sua ignoranza nello scrivere tale articolo fa ribrezzo!

  • A questi pseudo ricercatori dico solo: hanno fatto bene,ad ispezionare i vostri stabulari di morte, altrimenti sempre inaccessibili prendete i finanziamenti pubblici per torturate questi poveri animali indifesi, senza anestesia, vergogna totale, solo per la vostra sete di inutili ricerche e per apparire sulle riviste scientifiche, fate vomitare dovrebbero chiudere tutti i vostri stabulari di morte, voi non siete umani siete mostri sub umani!

  • Vorrei vedere tutti voi e Lei, Sig.ra D'Amico in primis, se, messi di fronte alla necessità di farmaci salvavita, avreste ancora questo buonismo e questa irritazione nei confronti della scienza e dei ricercatori. Vorrei vedere dove finirebbero tutte queste parole... Finirebbero buttate nel cesso per accedere ad un farmaco, ad una terapia salvavita, perché nessuno (nemmeno voi) vuole morire.
    Ipocriti siete ed ipocriti resterete: Lei è contraria alla ricerca? Stracci la sua tessera sanitaria e rinunci, ora e per sempre, alle cure.
    Troppo facile parlare dalla comodità della propria vita tranquilla ed in salute.
    Saluti.

  • Siate sinceri: prendete farmaci? Sicuramente sì! Allora non siate ipocriti accusando i ricercatori di essere "cattivi" e voi i "buoni e sensibili".

  • in effetti è evidente che questi macachi strabordano di benessere piscofisico e che non vedono l'ora di essere utilizzati al fine di migliorare l'esistenza dell'uomo.

  • Le tonnellate di ingnorante qualunquismo saputello che trasudano da alcuni di questi commenti sono l'evidente dimostrazione del fallimento della scuola e spiegano perfettamente il fenomeno del beppegrillismo apparso alla fine del berlusconismo..l'idea che per parlare si debba conoscere e quindi studiare non sfiora minimamente alcuni deliziosi commentatori...come diceva Gaber la cultura non li ha mai intaccati...

  • La ricerca è fondamentale.. il sacrificio di pochi porta migliorie e benefici per molti ricordatevelo !!
    se nn si fosse mai fatta la ricerca nei vari campi o se fosse stata sempre ostacolata al giorno d'oggi moriremmo ancora per un semplice raffreddore

  • Leggo testualmente in un commento .anch'io sono eccitato e divertito quando conduco questi esperimenti, le ricercatrici, ridono perchè gli piace il loro lavoro, ma qui stiamo rasentando la follia più completa.Davanti a queste immagini ed a questa testimonianza negate l'evidenza delle vostre ricerche inutili, ed il maltrattamento che subiscono questi poveri animali da parte vostra. Io umanamente mi dissocio di appartenere alla vostra razza animale, un connubio di totale mancanza di empatia, solo arroganza , il tutto per avere dei meriti ed essere menzionati sulle riviste scientifiche. Che ben vengano queste ispezioni, ce ne vorrebbero in tutti gli stabulari, invece vi viene consentito di attuare tutte le pratiche che sono a voi più congeniali per le vostre ricerche di morte con la giustifica della scienza e del benessere umano ,spero solo che vi facciano chiudere e che vi tolgano i finanziamenti.Grazie a questo deputato, averne di questi, la società sarebbe di sicuro migliore.

  • SIETE CONTRARI ALLA RICERCA DI BASE E APPLICATA? STRACCIATE LA VOSTRA TESSERA SANITARIA E RINUNCIATE ORA E PER SEMPRE A QUALSIASI FORMA DI CURA. NON ENTRATE IN UN PRONTO SOCCORSO,
    IN UN AMBULATORIO. NON ENTRATE IN UNA FARMACIA. NON ENTRATE IN UN AMBULATORIO VETERINARIO PER IL VOSTRO CANE. NON DOVETE ENTRARE IN UN REPARTO OSPEDALIERO PER I VOSTRI FIGLI, E SPERO CHE NON NE ABBIANO MAI BISOGNO. VIVETE NELLA VOSTRA IGNORANZA, INTESA COME NON CONOSCIENZA, E FATEVI MACELLARE IL CERVELLO, NON DAI RICERCATORI, BENSI' DA PSEUDOPOLITICI CHE USANO L'EMOTIVITà DELLA POVERA GENTE PER INDIRIZZARE VOTI POLITICI AI PARTITI.
    ITALIA E PAESI DEL MAR MEDITERRANEO, SIETE STATI LA CULLA DELLA CONOSCENZA E DELLA CULTURA. CHE FINE AVETE FATTO.
    VERGOGNA!!!!!!!!!

  • Un ragazzo paraplegico si alza e da il calcio d'inizio dei mondiali in un paese in cui vengono tollerate le squadre della morte che assassinano migliaia di bambini di strada? Questo è il paradosso della ricerca moderna che non si preoccupa del dolore e della sofferenza che crea per guardare solo alla spettacolarità spesso fallace dei suoi fini.

  • Non sono ricercatore,ma la ricerca "di base" è troppo importante,perchè fa capire come funzionano le cose, qui, onestamente, non vedo nessun "film dell'orrore", per capire come funziona il cervello dei "primati" - la specie a cui apparteniamo come Homo Sapiens Saiens- bisogna fare qualche esperimento con cervelli di animali il più possibile vicini a noi, come, appunto , i Macachi che non sono a rischio-estinzione. L'On Bernini, con la sua visita, ha,purtroppo, creato problemi ai ricercatori, mentre da un onorevole del M5S si ci aspetta che aiuti la ricerca. Tutti abbiamo da guadagnare da questa ricerca, perchè, capendo il cervello, si possono curare o contrastare malattie molto gravi ed invaliìdanti come Alzheimer o Parkinson, ed anzi, se fossi un ammalato considererei Bernini, e le persone che lo appoggianpo, come un nemico. Viva la ricerca, abbasso chi la attacca!

  • Dice la SCIENZA:

    [1] ''La determinazione di singole dosi elevate di ingredienti farmaceutici attivi ( API ) è usata più che altro per soddisfare le richieste normative [...] Sostanze con bassissimi dosaggi terapeutici, che potrebbero avere effetti tossici nell'uomo, non sono identificate con l'uso dell'LD50 orale e del sistema corrente di classificazione. Proponiamo che la tossicità acuta sulla base della dose LD50 nel ratto non sia utilizzata come base per la classificazione dei prodotti farmaceutici e che le METD vengano applicate come base della classificazione''

    [2] ''Se ci fosse un modello animale abbastanza buono per sostituire le persone, non avremmo il 92% del tasso di fallimenti negli studi clinici [...] La linea di fondo è che non possiamo raccomandare qualsiasi modello animale...e non si tratta di perfezionare quelli che abbiamo''

    [3] "Anche se gli stress infiammatori acuti provenienti da diverse eziologie provocano risposte genomiche altamente simili nell'uomo, le risposte in corrispondenti modelli murini sono miseramente correlate con le condizioni umane [...] Ad oggi, ci sono stati quasi 150 studi clinici di candidati agenti destinati a bloccare la risposta infiammatoria in condizioni critiche nei pazienti, ed ognuno di questi studi ha fallito''

    [4] "La bassa predittività degli esperimenti su animali in aree di ricerca che permettono il confronto diretto di dati provenienti dal topo e dati umani mette in forte dubbio l'utilità dei dati di origine animale come tecnologia chiave per predire la sicurezza umana [...] Si può mostrare, o ragionevolmente supporre, che la predittività degli animali per l'uomo non differisca fondamentalmente in diversi campi della ricerca biomedica? La risposta proveniente dalla cernita della letteratura scientifica deve essere chiaramente 'sì ' [...] La parte che segue si concentrerà su dove trovare buoni dati comparativi di risultati animali versus uomo.
    Una risposta è stata fornita da un recente studio degno di nota di Seok et al. 2013, “programma di ricerca collaborativa su larga scala su infiammazione e risposta dell'ospite al danno”.
    Hanno scelto l'infiammazione come un campo di ricerca medica, in cui sono disponibili dati umani e in cui i modelli murini sembrano avere una buona somiglianza meccanicistica con la situazione della malattia umana.
    La risposta biologica al danno è stata analizzata a livello molecolare, cercando nella regolamentazione dei circa 5.000 geni umani rilevanti per l'infiammazione e confrontando questi con le risposte negli omologhi murini.
    Il risultato è stato sorprendente, quasi scioccante: la correlazione non solo è stata povera, ma è stata praticamente assente per le principali aree di studio: ustioni, traumi ed endotossiemia. Quando lo studio è stato poi esteso ad altre aree, come sepsi ed infezioni, sono state confermate correlazioni altrettanto povere tra dati umani e murini. Così, le risposte nei topi non possono prevedere le reazioni umane, almeno in questi campi''

    [5] "Anche se un vaccino contro l'HIV dovesse essere scoperto domani stesso grazie alla sperimentazione animale, i modelli animali per se non sarebbero predittivi per gli esseri umani con un valore predittivo positivo che starebbe da qualche parte intorno ad uno 0.01 [...] Concludiamo che, anche se critiche legittime dei modelli animali sono state affrontate, attraverso la standardizzazione di protocolli e le revisioni sistematiche, il modello animale fallirebbe comunque come modalità predittiva per la risposta umana a farmaci e malattie''

    [6] "I medici clinici e l'opinione pubblica partono in genere dal presupposto che gli esperimenti su animali abbiano dato un contributo alla cura delle malattie umane, ma poche sono le prove disponibili che supportino questo punto di vista. Sono disponibili ben pochi metodi per valutare l'applicabilità o l'importanza clinica della ricerca di base condotta su animali, per cui il suo apporto alla cura dei malati (al di là dell'aspetto scientifico) rimane incerto. Vengono spesso usate come giustificazione prove aneddotiche o affermazioni non suffragate da prove - ad esempio viene detto che la necessità di effettuare esperimenti su animali è "ovvia" o che "la sperimentazione animale è un importante metodo di ricerca che si è dimostrato valido nel tempo". Affermazioni del genere non rappresentano prove adeguate a dimostrare la validità di un ambito di ricerca così controverso. Siamo convinti che sia necessaria una verifica sistematica delle ricerche esistenti e di quelle future.
    Malgrado la mancanza di prove sistematiche della sua efficacia, la ricerca di base sugli animali riceve molti più fondi di quella clinica. Questo, e il fatto che l'opinione pubblica accetti che si sperimenti sugli animali soltanto perché è convinta che gli esseri umani ne traggano beneficio, rendono necessaria e urgente una valutazione attendibile della rilevanza degli esperimenti sugli animali per la medicina umana. Petticrew e Davey Smith hanno esaminato gli studi randomizzati e di osservazione degli effetti dello stress sulle malattie coronariche nei primati. Hanno trovato nessuna evidenza convincente di una relazione tra lo status sociale, lo stress indotto sperimentalmente e le malattie coronariche. Tra i primati di sesso maschile, una dominante più che una subordinata posizione sociale sembra essere associata a malattie cardiache, in contraddizione con una grande quantità di studi epidemiologici osservazionali di stress e malattie cardiache. Gli autori notarono che gli epidemiologi sociali avevano citato solo gli studi che avevano sostenuto le loro opinioni precedenti di un'associazione positiva e avevano ignorato studi con risultati negativi. In epidemiologia psicosociale, la citazione era altamente selettiva, producendo l'impressione fuorviante che gli studi sui primati supportano la tesi che gli effetti sulla salute delle disuguaglianze si manifestano attraverso meccanismi psicosociali. Gli autori hanno concluso che i dati ottenuti dai primati non supportano tali indicazioni di salute pubblica. Gli studi clinici di nimodipina e di terapia del laser a basso livello sono stati condotti in concomitanza con gli studi sugli animali, mentre gli studi clinici di rianimazione con fluidi, terapia trombolitica, e blocco del recettore dell'endotelina sono andati avanti nonostante le prove di danni emersi dagli studi sugli animali. Questo suggerisce che i dati sugli animali sono stati considerati irrilevanti, rimettendo in discussione il perché gli studi sono stati fatti in primo luogo, e alterando seriamente il principio che gli esperimenti sugli animali siano necessari per supportare la medicina clinica. Lee e colleghi hanno condotto una revisione sistematica ed una meta-analisi di studi clinici controllati del blocco del recettore dell'endotelina nei modelli animali di insufficienza cardiaca, dopo la sperimentazione clinica umana non avevano trovato alcuna evidenza di beneficio. Hanno scoperto che gli studi su animali erano mal progettati con l'uso incoerente della randomizzazione e fuorvianti. Analisi congiunte dei dati sugli animali non hanno fornito alcuna evidenza di beneficio generale e hanno mostrato una tendenza verso un aumento della mortalità con la somministrazione precoce. Gli autori hanno chiesto un maggiore uso delle revisioni sistematiche nella valutazione preclinica di farmaci

    Problemi metodologici della sperimentazione animale

    - Uso di diverse specie e ceppi di animali, caratterizzati da variazioni nei percorsi metabolici e nei metaboliti dei farmaci, il che causa variazioni nell'efficacia e nella tossicità

    - Uso di diversi modelli per l'induzione delle patologie o dei traumi, caratterizzati da diversi gradi di somiglianza alle condizioni corrispondenti nell'uomo

    - Variazioni nella posologia dei farmaci, di cui non si conosce la rilevanza ai fini di una trasposizione all'uomo

    - Variabilità nei metodi di selezione degli animali impiegati nello studio, nei metodi di randomizzazione, nella scelta della terapia di confronto (nessuna, placebo, uso dei soli eccipienti), e nel riportare il numero di individui perduti al follow-up

    - Campioni piccoli e non adeguatamente rappresentativi, analisi statistica semplicistica che non tiene conto di possibili fattori di confusione e mancato adeguamento ai principi dell'intenzione di curare

    - E' possibile che alcune sfumature della tecnica di laboratorio che possono esercitare un influsso sui risultati non vengano né riconosciute né riportate - un esempio sono i metodi per fare sì che l'esperimento sia in cieco

    - Scelta di diverse misure dell'esito, che possono essere surrogati o precursori di malattie e la cui rilevanza ai fini di una trasposizione all'uomo è incerta

    - Variazioni nel periodo di tempo scelto per determinare l'esito della patologia, periodo che può o meno corrispondere a quello in cui essa può essere latente negli esseri umani''

    [7] ''Di 93 reazioni avverse gravi legate a 43 farmaci a piccole molecole, solo il 19% sono state identificate in studi su animali come un vero esito positivo, il che suggerisce che i dati provenienti da studi su animali hanno un valore limitato per le attività di farmacovigilanza''

    [8] "I risultati dei test sui farmaci nei topi non si sono mai tradotti perfettamente nei test sugli esseri umani. Ma negli ultimi anni, e in particolare per le malattie neurodegenerative, i risultati del modello murino sono sembrati pressoché inutili. L'anno scorso, per esempio, tre principali farmaci candidati per la cura dell'Alzheimer, Alzhemed (acido 3-ammino-1-propanesulphonic), Flurizan (tarenflurbil) e bapineuzumab, ognuno dei quali era sembrato estremamente efficace in modelli murini, hanno prodotto risultati molto debolmente nel corso degli studi clinici che hanno coinvolto migliaia di pazienti umani affetti da Alzheimer. Nel caso della SLA (sclerosi laterale amiotrofica) ,una malattia progressiva e di solito fatale dei nervi, quasi una dozzina di diversi farmaci sono stati segnalati per prolungare la durata della vita nel topo SOD1, ma hanno omesso di mostrare benefici alcuni in pazienti con SLA. Nel più recente e spettacolare di questi fallimenti, l'antibiotico minociclina, che era sembrato moderatamente efficace in quattro distinti studi sui topi affetti da SLA dal 2002, è stato trovato l'anno scorso addirittura un peggioramento dei sintomi in uno studio clinico di oltre 400 pazienti''

    [9] "C'è una grande quantità di dati spesso trascurati che mostra che la ricerca su primati non umani sia irrilevante, non necessaria, anche pericolosa per la salute umana e che abbia poco o nessun valore predittivo o applicazione per la medicina umana''

    [10] ''La predittività positiva media era del 60%, quella negativa di solo il 54%. [...] Solo meno del 40% di sostanze che vengono sottoposte a test di teratogenicità negli animali si dimostrano potenzialmente teratogene, che può essere definito come positivo, probabile o possibile.
    Sono risultate teratogene (negli animali) sostanze benigne (negli esseri umani) come acqua, sale da cucina, ossigeno, zuccheri, oli alimentari, varie vitamine e ormoni, sollevando seri interrogativi circa la validità dei metodi stabiliti basati su animali. Inoltre, meno di 1 su 40 delle sostanze indicate come potenziali teratogene da studi su animali sono state definitivamente collegate a difetti di nascita nell'uomo, e di tutte le sostanze teratogene note negli umani solo la metà circa sono teratogene in più di una specie di primati. [...] Il grado di confusione tra specie animali e la natura problematica di estrapolazione per gli esseri umani non è una sorpresa se si considera il numero e la varietà di fattori coinvolti. In sintesi: la suscettibilità alla teratogenesi varia tra diverse specie, ceppi diversi e tra individui; gli individui affetti mostrano spesso diversi fenotipi, e tutti questi aspetti sono influenzati da fattori genetici, fattori ambientali, e da differenze metaboliche e placentari. I risultati sono ulteriormente influenzati da differenze anatomiche, differenze in vie di somministrazione, livelli di dose e strategie, differenze di assorbimento, distribuzione, attività metabolica, sensibilità ed escrezione, e dalle tipiche condizioni abitative e movimentazione di laboratorio stressanti che possono compromettere la salute (degli animali custoditi negli stabulari). [...]
    Proponiamo che le prestazioni palesemente povere dei modelli animali come base per la ricerca teratologica siano un argomento sufficiente contro la continuazione di questa pratica. [...] Metodi alternativi sono quindi un
    assoluta necessità''

    [11] "Gli studi su animali sono fatti per ragioni legali e non per ragioni scientifiche''

    [12] ''Uno dei modelli sperimentali del cancro umano più frequentemente usato è prendere cellule tumorali umane che vengono messe in coltura su una piastra di petri, metterle in un topo, un topo immunocompromesso, permettere ad esse di formare un tumore, e quindi esporre lo xenotrapianto che ne risulta a vari tipi di medicinali che potrebbero essere utili nella cura delle persone. Questi sono chiamati modelli preclinici. Ed è ben noto da più di un decennio, forse da vent’anni, che molti di questi modelli preclinici del cancro umano hanno pochissimo potere predittivo in termini della risposta degli esseri umani, cioè dei veri tumori umani nei pazienti. Malgrado le somiglianze genetiche e del sistema degli organi tra un topo nudo e un uomo in camice bianco, le due specie hanno differenze chiave in fisiologia, architettura dei tessuti, tempi del metabolismo, funzione del sistema immunitario, sistema di segnalazione molecolare eccetera. Quindi i tumori che sorgono in ognuno, per uno stesso valore dell’interruttore genetico, sono vastamente diversi. Un problema fondamentale che dev’essere risolto nell’intero sforzo della ricerca sul cancro, in termini di terapie, è che i modelli preclinici del cancro umano, in gran parte, sono del tutto inadeguati. Sebbene le industrie farmaceutiche riconoscano con chiarezza il problema, non vi hanno però rimediato. E sarebbe meglio che lo facessero, se non altro perché ogni anno le industrie farmaceutiche sprecano centinaia di milioni di dollari usando questi modelli''

    [13] "La storia della guerra al cancro è la storia della cura del cancro nel topo. Abbiamo curato topi malati di cancro per decenni e semplicemente non ha funzionato negli esseri umani"

    [14] ''Il successo nell'iniziativa di finanziamento federale della scoperta del farmaco ha avuto una storia movimentata. Ad esempio, mentre nel 1971 il National Cancer Act ha dato al National Cancer Institute uno statuto per curare il cancro, l'incidenza di questa malattia negli Stati Uniti rimane la più alta del mondo, con un tasso di mortalità che è rimasto invariato per oltre 50 anni (193,9 per 100.000 nel 1950 contro 193,4 per 100.000 nel 2002). Questa mancanza di progressi è sia sorprendente che deludente considerati i miliardi di dollari spesi nel corso degli ultimi 40 anni per migliorare le opzioni di trattamento, riducendo i comportamenti correlati al cancro, come il fumo, ed aumentando gli sforzi nella diagnosi precoce (Aggarwal, Danda, Shan Gupta, & Gehlot, 2009). Molti sono ormai prossimi alla realizzazione che, come in altre aree terapeutiche, la più grande limitazione per l'identificazione di nuovi farmaci per il trattamento del cancro sono le carenze nei modelli animali impiegati per testare NCEs [nuove entità chimiche, note anche come nuove entità molecolari o NME ] (Aggarwal et al., 2009) [...] Un ostacolo importante nell'impresa della medicina traslazionale è il fatto che molti modelli preclinici animali di malattia hanno generale mancanza di valore predittivo rispetto alla condizione umana sotto studio. Infatti, i falsi positivi che derivano dalla presente generazione di test sugli animali sono una delle principali cause di logoramento delle NCE nel clinico sia a causa della mancanza di efficacia sia per la comparsa di inaccettabili effetti collaterali che non sono stati rilevati nel preclinico [su animali]. Mentre ci sono notevoli, sia pure retrospettive, eccezioni (Zambrowicz & Sands, 2003), questa debolezza nel processo convenzionale di scoperta del farmaco non è stata risolta con l'uso di animali transgenici che a loro volta contribuiscono ad una confusione aggiuntiva che complica ulteriormente l'interpretazione dei dati''

    [15] ''Alcune specie e ceppi di animali da esperimento hanno tali meccanismi unici di sviluppare il cancro che l'estrapolazione di tali risultati di saggi biologici per la situazione umana sarebbe fraudolenta. Questa estrapolazione fraudolenta potrebbe verificarsi sia qualitativamente che quantitativamente''

    [16] ''Il problema fondamentale nella scoperta di nuovi farmaci per il cancro è che i sistemi di modello animale non sono predittivi per niente''

    [17] ''I dati ottenuti con modelli animali spesso non possono essere estrapolati per l'uomo [...] Infatti, poichè i farmaci oncologici hanno un tasso di successo di solo il 5%, è chiaro che i modelli animali sono solo marginalmente efficaci''

    [18] ''La tossicità di un farmaco è una delle ragioni più comuni per cui composti promettenti falliscono. Ma i test sugli animali, l'usuale metodo di controllo di un farmaco prima che venga provato su esseri umani, possono essere fuorvianti. Circa la metà dei farmaci che funzionano negli animali può rivelarsi tossica per le persone. Ed alcuni farmaci possono in effetti funzionare bene nelle persone, anche se non riescono negli animali, il che significa che farmaci potenzialmente importanti potrebbero essere respinti''

    [19] ''Consideriamo, per esempio, i due tipi di sperimentazione che coinvolgono i maggiori costi per l'industria e per gli animali. Possono i saggi biologici delle due specie di roditori essere utilizzati per identificare quali prodotti chimici sono suscettibili di causare il cancro negli esseri umani?
    E può il test corrente nelle linee guida per la tossicità riproduttiva essere utilizzato per dirci quali sostanze chimiche sono suscettibili di essere embriotossiche o teratogene negli esseri umani?
    La risposta in entrambi i casi è No!
    Ne consegue pertanto che, se non può essere scientificamente stabilito che i dati prodotti da un test sono rilevanti e affidabili per qualsiasi scopo utile, non ci può essere alcun valore nell' esecuzione del test.
    E come può essere accettabile che il suo rendimento continui ad essere richiesto dalle autorità di regolamentazione e consentito ai sensi della normativa che mira a tutelare gli animali da inutili sofferenze?''

    [20] ''Dato che nessun vaccino efficace per l'AIDS esiste, nonostante un quarto di secolo di sperimentazione su primati non umani, le pretese che i primati non umani ''giocano un ruolo chiave nello sviluppo di un vaccino contro l'AIDS'' sono fallaci [...] Nonostante il fatto che più di 85 diversi vaccini sono stati testati in circa 200 studi clinici, effetti terapeutici significativi e/o di protezione non sono stati dimostrati dai vaccini fino ad oggi negli umani, nonostante decenni di sforzi e finanziamenti di ricerca estensiva''

    [21] ''Il cambiamento è necessario. Trenta anni di esperienza con xenotrapianti sottocutanei, tumori umani impiantati sotto la pelle del topo, hanno soddisfatto pochi perché così tanti farmaci che curano il cancro in questi topi non riescono ad aiutare gli esseri umani. Nel 2004 un'analisi sul Journal of American Medical Association (JAMA) ha dimostrato che solo il 3,8% dei pazienti in fase I di sperimentazione di un farmaco anticancro tra il 1991 e il 2002, ha raggiunto una risposta clinica obiettiva e il tasso di risposta è in declino. Quasi tutti i farmaci provati negli esseri umani lavorano male rispetto agli xenotrapianti sottocutanei nei topi. "Quanti altri dati negativi volete? E' veramente molto deprimente'' ''

    [22] ''Il valore degli esperimenti sugli animali per predire l'efficacia delle strategie di trattamento negli studi clinici è rimasto controverso, soprattutto a causa di un fallimento ricorrente di interventi apparentemente promettenti nei modelli animali di tradurre nel clinico.
    Il fallimento traslazionale può essere spiegato in parte da difetti metodologici negli studi su animali, che porta alla distorsione sistematica e quindi a dati inadeguati ed a conclusioni errate circa l'efficacia.
    Fallimenti derivano anche a causa della disparità critiche, di solito malattie specifiche, tra i modelli animali e le sperimentazioni cliniche che testano la strategia di trattamento [...] Esempi recenti di terapie che hanno fallito in ampi studi clinici randomizzati, nonostante il sostanziale beneficio riportato in una serie di studi su animali comprendono probiotici enterale per la prevenzione delle complicanze infettive di pancreatite acuta, l' NXY-059 per l'ictus ischemico acuto, ed una serie di strategie per ridurre la riperfusione letale in pazienti con infarto miocardico acuto. Nei modelli animali di ictus ischemico acuto sono stati segnalati circa 500 strategie di trattamenti ''neuroprotettivi'' per migliorare il risultato, ma solo l'aspirina e la trombolisi endovenosa con alteplase (attivatore ricombinante del plasminogeno tissutale) si sono dimostrati efficaci nei pazienti, nonostante i numerosi studi clinici di altre strategie di trattamento''

    [23] ''Non c'è dubbio sull'assenza di efficacia dell'NXY-059 e questo ha chiamato in causa molti altri studi sull'ictus....e quindi quanto sono affidabili i modelli animali? Tante molecole sembravano efficaci sul modello animale e sono poi risultate fallimentari nei test sugli umani''

    [24] ''Test pre-clinici di sicurezza del TGN1412 nei macachi cynomolgus, a dosi fino a 50 mg kg-1 (dose 500 volte superiore al dosaggio umano, precisazione dell'admin della pagina) per settimana-1, sono stati ben tollerati senza segni di tossicità o di stimolazione immunitaria sistemica. Tuttavia, la fase I di first-in-man (primo test su volontari umani) di sperimentazione clinica del TGN1412, condotta presso un' unità di sperimentazione clinica a Londra, si è conclusa in un disastro [...] Inoltre non comprendiamo perché il TGN1412 legato al CD28 umano e macaco con uguale affinità (TeGenero, 2005), ha provocato una 'tempesta di citochine' solo negli esseri umani. Questa differenza mette in discussione non solo l'adeguatezza e la validità dei modelli di primati non umani pre-clinici esistenti per la valutazione della sicurezza di anticorpi monoclonali terapeutici, ma anche per altri agenti biologici immunomodulatori''

    [25] ''Effetti specie-specifici sono il motivo più probabile per i problemi incontrati con il TGN1412.
    Così, è del tutto possibile che la probabilità di effetti negativi non sarebbe stata rilevata negli studi preclinici condotti, in particolare dai dati sugli animali disponibili. Tali situazioni sono avvenute in passato, come nel caso del Vioxx in topi e scimmie, e, naturalmente, la tragedia del talidomide, che ha portato alla necessità di utilizzare un roditore ed una specie non roditore nei test di tossicità. Nel caso del TGN1412, gli studi umani sono andati avanti, nonostante una bassissima incidenza di tossicità nei primati non umani. Come risultato di questo, è tempo di riconsiderare come vengono sviluppati nuovi moduli terapeutici e testati, in particolare quando essi sono progettati per visualizzare un alto grado di specificità umana''

    Fonti:

    [1][Barle EL, Looser R, ?ernea M, Bechterb R, The value of acute toxicity testing of pharmaceuticals for estimation of human response, Regulatory Toxicology and Pharmacology, Volume 62, Issue 3, April 2012, Pages 412–418 - http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0273230012000165

    [2][Prof. Thomas Hartung , dal 2002 al 2008 direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea presso l'ECVAM, il Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi/sostitutivi alla ''sperimentazione animale'' o vivisezione che dir si voglia, attualmente dirigente scientifico del CAAT, Centro per i metodi alternativi ai test animali della Johns Hopkins University di Baltimora , uno dei più importanti centri di ricerca degli U.S.A. , cattedra presso l?Università di Costanza , Germania. La nota rivista ''NATURE'' , una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo , lo definì : ''leading toxicologist''-''tossicologo leader'' - Elie Dolgin, Animal rule for drug approval creates a jungle of confusion, Nature Medicine 19, 118–119 (2013) doi:10.1038/nm0213-118
    Published online 06 February 2013 - http://www.nature.com/nm/journal/v19/n2/full/nm0213-118.html

    [3][Seok et al., Genomic responses in mouse models poorly mimic human inflammatory diseases, PNAS, Febuary 26, 2013, vol. 110 no. 9 3507-3512, doi:10.1073/pnas.1222878110 - http://www.pnas.org/content/110/9/3507.full.pdf+html

    [4][Hartung T, Leist M, In?ammatory ?ndings on species extrapolations: humans are de?nitely no 70-kg mice, Arch Toxicol (2013) 87:563–567 doi10.1007/s00204-013-1038-0 - http://caat.jhsph.edu/publications/70kg_final2013.pdf

    [5][Greek R, Menache A, Systematic Reviews of Animal Models: Methodology versus Epistemology, Int J Med Sci 2013; 10(3):206-221. doi:10.7150/ijms.5529 - http://www.medsci.org/v10p0206.htm

    [6][Pound et al., Where is the evidence that animal research benefits humans?, BMJ. 2004 February 28; 328(7438): 514–517. doi: 10.1136/bmj.328.7438.514, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC351856/

    [7][Peter J.K. van Meera, Marlous Kooijmanb, Christine C. Gispen-de Wiedc, Ellen H.M. Moorsb, Huub Schellekensa, The ability of animal studies to detect serious post marketing adverse events is limited, Regulatory Toxicology and Pharmacology Volume 64, Issue 3, December 2012, Pages 345–349 - http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S027323001200181X

    [8][Jim Schnabel, Neuroscience: Standard Model. Questions raised about the use of ‘ALS mice’ are prompting a broad reappraisal of the way that drugs are tested in animal models of neurodegenerative disease. Nature, Vol 454,682-685 (2008) / doi:10.1038/454682a - http://www.nature.com/news/2008/080807/full/454682a.html

    [9][Bailey J, Non-human primates in medical research and drug development: a critical review. Biogenic Amines 2005; 19(4-6): 235–255 - http://www.safermedicines.org/pdfs/reportbiogenic.pdf

    [10][Bailey J, Knight A, Balcombe J, The future of teratology research is in vitro, Biogenic Amines, Vol. 19, No. 2, pp. 97–145 (2005) - http://toxicology.usu.edu/endnote/16825499.pdf

    [11][Dr. James D. Gallagher, ex Direttore di ricerca medica ai laboratori Lederle, U.S.A., JAMA. 1964;187(11):35. doi:10.1001/jama.1964.03060240109061 - http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1162346

    [12][Prof. Robert Weinberg, Professore di biologia al ''MIT'' - Massachusetts Institute of Technology - una delle più importanti università di ricerca del mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts, U.S.A. , e vincitore della Medaglia Nazionale per la Scienza grazie alla sua scoperta del primo oncogene umano e del primo gene soppressore del tumore, Fortune, March 22, 2004, Why We're Losing The War On Cancer - And how to win it -http://money.cnn.com/magazines/fortune/fortune_archive/2004/03/22/365076/index.htm]

    [13][Dr. Richard Klausner, ex direttore dell'US National Cancer Institute, sul Los Angeles Times il 6 maggio 1998, Cancer Drugs Face Long Road From Mice to Men - http://articles.latimes.com/1998/may/06/news/mn-46795

    [14][Enna SJ, Williams M. Defining the role of pharmacology in the emerging world of translational research. Adv Pharmacol. 2009;57:1-30 - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20230758

    [15][Gregory AR, Species comparisons in evaluating carcinogenity in humans, Regul Toxicol Pharmacol. 1988 June;8(2):160-90 - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3051141

    [16][Dr. Alan Oliff, ex Direttore esecutivo per la ricerca sul cancro presso la Merck Research Laboratories di West Point, Pennsylvania, U.S.A., citato da Gura T. in ''Cancer Models: Systems for identifying new drugs are often faulty'', Science. 1997 Nov 7;278(5340):1041-2 - ]http://www.sciencemag.org/content/278/5340/1041.summary]

    [17][M.B. Esch, T.L. King and M.L. Shuler, The Role of Body-on-a-Chip Devices in Drug and Toxicity Studies, Annu. Rev. Biomed. Eng. 2011. 13:55–72 (doi:10.1146/annurev-bioeng-071910-124629)2010, http://www.annualreviews.org/doi/abs/10.1146/annurev-bioeng-071910-124629?journalCode=bioeng

    [18][Dr. Francis Collins, Direttore degli US National Institutes of Health (NIH), la più importante istituzione in fatto di ricerca biomedica degli Stati Uniti d'America, U.S. to develop chip that tests if a drug is toxic. Reuters, October 6, 2011 - http://www.reuters.com/article/2011/09/16/us-drugs-chip-idUSTRE78F5KX20110916

    [19][Prof. Michael Balls, Professore emerito di Biologia Cellulare presso l' University of Nottingham Medical School, UK, e dal 1993 al 2002 Direttore dell'ECVAM, il centro di convalida dei metodi alternativi alla sperimentazione animale della commissione europea, attuale editore della rivista peer review ATLA, in: Animal Experimentation: Weighing the Benefits Against the Suffering, ATLA 36, 615–618, 2008 615 - http://www.frame.org.uk/dynamic_files/editorial_36_6_final.pdf

    [20][Bailey J, Taylor K, The SCHER report on non-human primate research - biased and deeply flawed, ATLA 2009 Sep;37(4):427-35 - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19807214

    [21][Realistic Rodents? Debate Grows Over New Mouse Models of Cancer, Journal of the National Cancer Institute, Vol. 98, No. 17, September 6, 2006 - http://jnci.oxfordjournals.org/content/98/17/1176.full

    [22][van der Worp HB et al., Can Animal Models of Disease Reliably Inform Human Studies?, PLoS Med 7(3):e1000245. doi:10.1371/journal.pmed.1000245 - http://www.plosmedicine.org/article/info%3Adoi/10.1371/journal.pmed.1000245

    [23][Dr Sid Gilman, Direttore del Centro di Ricerca sulla Malattia di Alzheimer del Dipartimento di Neurologia dell'Università del Michigan, U.S.A., consulente di AstraZeneca, noto colosso farmaceutico, per i test clinici della fase III, The Scientist, The Trouble With Animal Models - Why did human trials fail? - Gawrylewski A. - luglio 2007, http://www.the-scientist.com/?articles.view%2FarticleNo%2F25184%2Ftitle%2FThe-Trouble-with-Animal-Models%2F

    [24][Eastwood D, Findlay L, Poole S, Bird C, Wadhwa M, Moore M, Burns C, Thorpe R, Stebbings R, Monoclonal antibody TGN1412 trial failure explained by species differences in CD28 expression on CD4+ effector memory T-cells, Br J Pharmacol. 2010 October; 161(3): 512–526 doi: 10.1111/j.1476-5381.2010.00922.x - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2990151/#b33

    [25][Bhogal N, Combes R, (2006), TGN1412: time to change the paradigm for the testing of new pharmaceuticals, ATLA 34, 225-239]

  • "Tanti medici e scienziati sono contrari a queste pratiche."

    Ah, sì, circa il 2,5%, però gli altri non contano perché sono pakati dalle multinazionali vero?
    Anche il fatto che questo 2,5% non abbia mai scoperto nulla di importante non conta eh?
    Oppure che la quasi totalità dei premi nobel per la medicina si sia avvalsa delle ricerche con animali è secondario?

    Imparando da iutubbe non si prende una laurea in medicina.

  • preferisco morire che avere bisogno dei risultati delle vostre ricerche .il vostro è solo delirio di onnipotenza.
    La vostra sensibilità umana non ha paragone con quella degli animali che stae seviziando

  • Alessandra Prestini 19 giugno 2014 alle 18:54

    Ottimo articolo Margherita e un plauso Bernini e ai ragazzi di Animal Amnesty, immagini e parole parlano da soli, non c'è bisogno di tante interpretazioni. Sarebbe ora che i ricercatori e/o pseudo tali volgessero lo sguardo al futuro e non sempre al passato per puro interesse e comodità.

  • La verità acclarata dall'evidenza empirica scientifica è solo una:

    e cioè che il valore della sperimentazione animale è stato fortemente esagerato.

    Focalizzata com’è su patologie indotte artificialmente, la ''s.a.'' obbliga a lavorare su variabili fuorvianti ed è inficiata dalle soggiacenti differenze anatomiche, fisiologiche e patologiche tra esseri umani e animali non umani. Per sua natura è un metodo debole ed insicuro per indagare lo sviluppo delle malattie umane, basta solo osservare i risultati inequivocabili ottenuti in decenni di costosissime ed estenuanti ricerche per moltissime aree di studio e malattia.
    I miliardi di euro/dollari investiti ogni anno nella sperimentazione animale potrebbero essere utilizzati in modo molto più efficiente, efficace, produttivo ed umano, se convogliati sulla ricerca clinica ed epidemiologica e su programmi di salute pubblica, oltre che su un finanziamento più massiccio e sostanzioso di quegli approcci di ricerca sperimentale biomedica e tossicologica di rilevanza umana incentrati sull'utilizzo di materiale biologico umano-basico che già hanno dimostrato maggiore affidabilità e potenzialità rispetto ai fuorvianti e fallaci sistemi di modello animale.

  • Il mondo si divide in due categorie di persone. Chi pensa che il fine giustifichi i mezzi, anche i più orribili, e chi invece pensa che l'uomo debba mantenere una dignità e un senso etico. Inoltre io penso che nulla di buono si può ottenere attraverso la tortura, la violenza, la sopraffazione dei più deboli e di chi non può difendersi. Ai ricercatori dello stabulario di Modena e a tutti coloro che avvallano le mostruosità che in questi luoghi dell'orrore vengono perpetrate io dico: VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA.

  • @Anselmo Vago.

    poichè TUTTE le scoperte biomediche e tecniche mediche attuali sono frutto della sperimentazione animale, ricorda che avrai modo la possibilità di mostrarti coerente appena avrai bisogno di una qualsiasi cura medica.

    E se hai un animale, ricorda che pure tutte le cure veterinarie sono frutto della sperimentazione aniamale (ovviamente).

    Ah, nel caso di mal di denti, mi raccomando, niente dentista.

  • Anche se può non piacere, è così che si fa la ricerca medica da sempre, ovvero da secoli. Quelli che qui si scandalizzano e sprecano il loro poco prezioso tempo a indignarsi, farebbero bene a vergognarsi e a ricordare che una enorme quantità di medicine e di trattamenti chirurgici sono possibili solo grazie a questi esperimenti. Per esempio, tutte conoscenze sul sistema nervoso, come pensate che siano state acquisite? Proprio con la sperimentazione animale, con questi esperimenti senza anestesia. Se pratichi l'anestesia all'animale, quello si addormenta e il suo sistema nervoso non fornisce più informazioni. E' lo stesso atteggiamento che hanno i medici che si occupano di autopsie, avere a che fare con la morte tutti i giorni ti obbliga ad essere cinico per autodifesa, se i dottori provassero empatia per gli animali ne uscirebbero distrutti, che senso avrebbe? Sono lì per fare ricerca e devono giungere al risultato che negli anni sarà utile a tutti, anche per curare quegli animalisti che fanno di tutto per distruggere la ricerca, e che dovrebbero andare a zappare la terra liberando il parlamento della loro inutile presenza. La ricerca medica è fatta così, ed è ora che anche gli animalisti lo capiscano e la smettano di fare danni all'interesse dell'uomo ad avere la migliore cura possibile per ogni malattia.

  • SABATO 28 GIUGNO ci sarà la MANIFESTAZIONE A MODENA contro questa barbarie.

    Spero ci sia quanta più gente possibile.

    In Italia in pratica non c'è un dibattito serio sulla vivisezione e sugli animali impiegati.
    La verità è che la ricerca abusa a stra-abusa della sperimentazione inutilmente e contro ogni etica.

    Se vogliamo essere una società civile dobbiamo coniugare scienza (vera) ed etica. Ed evitare crudeltà inutili.
    Noi sentiamo perché siamo animali. Gli animali soffrono quanto noi. Cresciamo in empatia anche per chi non ha voce e non può battersi per i suoi diritti.

    GLI ANIMALI SONO IL SORRISO DELL'INNOCENZA DEL MONDO.

    Rispettiamoli e difendiamoli!

    Chiara

  • Voglio ringraziare tutti i ricercatori, che fanno un lavoro duro e mal pagato, che con i loro sforzi contribuiscono a salvare vite. E' vergognoso e ingiusto che siano aggrediti con articoli come questo, scritti da ignoranti che non meritano di godere dei benefici del progresso medico.

  • Leggete attentamente il commento di Alfredo Lio. Lavoro encomiabile! Purtroppo per formarsi un'opinione su solide basi bisogna sapere cosa cercare e dove cercare. Inoltre (purtroppo) la letteratura scientifica è soprattutto in lingua inglese, e non in molti conoscono a sufficienza la lingua, o il linguaggio scientifico, spesso per soli tecnici, o entrambi. Leggendo questo blog mi è parso evidente che l'autore è "schierato" e soprattutto emotivamente coinvolto, il che non sorprende, dato che i primati che si vedono nel filmato vengono tenuti in condizioni che non rispettano minimamente i loro requisiti di benessere....se di benessere si possa parlare, quando un animale viene utilizzato per esperimenti invasivi. Quanto alla sensibilità o meno del cervello al dolore, non credo che si possa limitare la discussione solo a questo! Qui si tratta di deprivazione totale per gli animali, di una vita non più degna di essere vissuta. Siamo disposti ad accettare questo, per la "scienza pura"? Mi piacerebbe avere sul tavolo, chiaramente davanti a me le cifre dell'efficacia della ricerca su animali. Quanti animali vengono sacrificati nel mondo annualmente per studi più o meno utili? Con che vantaggi, numericamente, per l'umanità? Purtroppo gli interessi in gioco sono enormi, e io non credo affatto nella buona fede di tutti i ricercatori. I laboratori hanno bisogno di fare ricerca per produrre pubblicazioni, per mantenere posti di lavoro, per finanziare cattedre. Ugualmente le case farmaceutiche devono fare ricerca e sviluppo per immettere sul mercato nuovi farmaci - e le recentissime notizie di cronaca in proposito dimostrano che gli obiettivi non sono affatto nobili come vogliono farci credere. Purtroppo non sono tanto naif da pensare che le considerazioni etiche possano prevalere sul profitto, quindi non credo che la sperimentazione animale verrà del tutto abbandonata, perlomeno non nel breve periodo. Ma spero in un futuro in cui sempre maggiori sforzi, economici e intellettivi, verranno dedicati a cercare ALTERNATIVE alla sperimentazione in vivo. I primi segnali ci sono, e sono incoraggianti. Io ci spero....

  • In nome del piu' ignobile profit, la CATTIVA SCIENZA ha procurato e procura piu' danni e disastri che benefici..

  • Per fotruna il solito alferdino decontestualizzatore cita articoli ad cazzum estrapolando frasi fuori dal loro contesto e citando lavori a volte estremamente discutibili.

    L'utente medio ha la fortuna di annoiarsi a leggere un simile papiro e quindi si risparmia una serie di stracavolate e inesattezze.

    Ad ogni modo, per i detrattori della ricerca biomedica, siate coerenti e rinunciate a QUALUNQUE farmaco o cura quando avrete un problema di salute...ah, e rinunciate anche a tatuaggi, tinte per capelli, otturazioni, anestesie, farmaci salvavita, interventi chirurgici e quant'altro.

    A nessuno piace sacrificare animali ma, animalisti a parte, a tutti piacerebbe ancor meno sacrificare bambini e/o esseri umani (anche perchè hanno una variabilità genetica troppo elevata per fornire dati statisticamente utili).

  • A tutti i rancorosi sostenitori della sperimentazione: perché fate finta di non sapere?
    Animalisti e vegani vogliono la ricerca, la vogliono mille volte più di voi, proprio perché vogliono che sia superata una pratica obsoleta e immorale come quella della vivisezione. Non si dice non ricercare, ma semplicemente non rapire un figlio ad una madre per impiantargli nel cervello degli elettrodi e vedere che effetto fa. Non si dice non cercare di aprire tutte le porte della conoscenza, ma solo di non travolgere e calpestare e abusare di ogni forma di vita pur di ribadire la tua superiorità, in primis come individuo.
    Perché, lo sappiamo tutti, la ricerca fatta così è comoda, come è più comodo far lavorare schiavi che mettere in piedi un sistema di tutele, sindacati, etc.
    Ma solo da scelte più etiche potrà scaturire la vera ricerca e di conseguenza la vera conoscenza.
    Quindi semplicemente invece che vantarvi di non avere alternative (cosa peraltro non vera), chiedete anche voi a gran voce che soldi e intelligenze siano investiti per cambiare sul serio.
    Ne va del futuro vostro e dei vostri figli, dovrebbe importarvene qualcosa...

  • Questi ricercatori fanno ridere, sono un branco di Nerd e consiglio loro di andare a scavare nelle miniere. Non a caso, i veri ricercatori (di cose utili) sono tutti all'estero, i buoni a nulla stanno qui.
    Fare vivisezione non serve esattamente a nulla e le loro risposte ne sono la prova schiacciante. Se il SSn fosse capace di mandare a casa o a lavorare seriamente sta gente destinando i fondi a disabili, vera ricerca ed ospedali che fanno del vero bene, staremmo tutti meglio.
    Se questi ricercatori se ne andranno sono convinto che nessuno in italia (la i minuscola e' voluta) piangerà o urlerà allo scandalo per la fuga di cervelli. Teniamo vivi i cervelli dei poveri macachi e liberiamo pure quello di sti poveracci.

  • Forse L'uomo non ha ancora capito che non è "al di sopra di tutto" se hai una malattia incurabile...muori e basta, quello è il tuo destino. lascia in pace gli animali.

  • Ricercatori siete mal pagati? Sono molto contento! Continuate a spalare la merda!

  • A me quello che dà più fastidio è leggere i commenti dei ricercatori che ancora usano animali per i loro studi che non fanno una piega nello spiegare le loro ragioni; ammesso e non concesso che abbiano almeno una parte di ragione, fa impressione nel constatare la loro mancanza di (consentitemi il termine) di umanità nei confronti di esseri viventi precisamente come loro, non si tratta di macchine, ma di esseri viventi. E quello che mi urta come cittadino che paga le tasse è il constatare che malgrado tante belle parole si usa la stragrande maggioranza dei fondi pubblici per la ricerca tradizionale e si danno solo le briciole a quella "alternativa"; in questo modo, quando mai si potrà invertire la tendenza?
    I ricercatori che affermano di non divertirsi a inoculare tumori o a decapitare topi dovrebbero essere i primi a chiedere più finanziamenti per la ricerca incruenta.

  • Davanti alle evidenze inequivocabili, resta ben poco da aggiungere a quanto già detto:

    1) Decine e decine di approcci farmacologici sperimentali efficaci su animali per il trattamento dell'Alzheimer sono stati testati. Ad oggi, non esiste un solo farmaco capace di fermare, rallentare, o prevenire la progressione della malattia negli esseri umani

    [Mertens J et al. APP Processing in Human Pluripotent Stem Cell-Derived Neurons Is Resistant to NSAID-Based ?-Secretase Modulation. Stem Cell Reports, Volume 1, Issue 6, Volume 1, Issue 6, 491-498, 05 December 2013]

    [Langley GR. Considering a new paradigm for Alzheimer's disease research. Drug Discov Today. 2014 Mar 21. pii: S1359-6446(14)00090-7. doi: 10.1016/j.drudis.2014.03.013]

    2) Oltre 100 composti sperimentali sono stati provati con successo su modelli animali di Sclerosi Multipla (SM) fino ad oggi, nessuno di essi si è infine rivelato decisivo nel clinico su esseri umani

    [Sriram S, Steiner I. (2005) Experimental allergic encephalomyelitis: A misleading model of multiple sclerosis. Ann Neurol. Dec; 58(6): 939-45]

    3) Le cose non vanno meglio per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)

    [Schnabel J. Neuroscience: Standard Model. Questions raised about the use of ‘ALS mice’ are prompting a broad reappraisal of the way that drugs are tested in animal models of neurodegenerative disease. Nature, Vol 454,682-685 (2008) / doi:10.1038/454682a]

    o per il trattamento del morbo di Parkinson

    [Beal MF. Parkinson’s disease: a model dilemma. Nature 466, S8–S10 (26 August 2010), doi:10.1038/466S8a]

    [Bailey J. Non-human primates in medical research and drug development: a critical review. Biogenic Amines, Vol. 19, No. 4-6, pp. 235–255 (2005)]

    4) circa 150 farmaci sperimentali per il trattamento della sepsi sono stati testati con positività di risultato su animali, nessuno si è tradotto in una pratica clinica terapeutica efficace per l’essere umano

    [Seok J et al. Genomic responses in mouse models poorly mimic human inflammatory diseases. PNAS, Febuary 26, 2013, vol. 110 no. 9 3507-3512, doi:10.1073/pnas.1222878110 ]

    5) circa 85 vaccini anti HIV hanno funzionato su modelli animali, tutti quanti hanno fallito nell’uomo in centinaia di trials clinici

    [Bailey J, Taylor K. The SCHER report on non-human primate research – biased and deeply flawed. ATLA 2009 Sep;37(4):427-35]

    6) più di 800 trattamenti per l’ictus ischemico hanno lavorato su animali, a parte due sole eccezioni, di cui una non deve nulla alla ”s.a.”, nessuno di essi si è dimostrato altrettanto terapeutico per gli esseri umani

    [Sena E et al. Systematic Review and Meta-Analysis of the Efficacy of Tirilazad in Experimental Stroke, Stroke. 2007 Feb;38(2):388-94. Epub 2007 Jan 4]

    7) oltre 500 trattamenti neuroprotettivi si sono rivelati terapeutici nelle fasi precliniche su animali, nessuna traduzione per le prove cliniche su esseri umani è stata confermata

    [van der Worp HB et al. (2010) Can animal models of disease reliably inform human studies? PLoS Med 7(3):e1000245]

    8) i farmaci anti tumorali e quelli relativi ai trattamenti dei disturbi del sistema nervoso centrale sono quelli più soggetti a fallimento nel processo di sviluppo, questo perchè è ampiamente accettato che i modelli animali non sono predittivi degli esiti umani

    [Kola I, Landis J. Can the pharmaceutical industry reduce attrition rates? Nature Reviews Drug Discovery 3, 711-716 (August 2004)]

    [Bennani YL. Drug discovery in the next decade: innovation needed ASAP. Drug Discovery Today Volume 00,Number 00 June 2011]

    9) 106.000 persone muoiono ogni anno a causa delle gravi reazioni avverse a quegli stessi farmaci dimostrati sicuri ed efficaci su animali nelle fasi precliniche sperimentali e circa 2 milioni vengono ricoverate con effetti reversibili ed irreversibili negli U.S.A.

    [Starfield B. Is US health really the best in the world? JAMA, 2000 Jul 26;284(4):483-5]

    10) Nell’UE i decessi annui sempre per gravi reazioni avverse ai farmaci sono 197.000 e diversi milioni sono gli ospedalizzati

    [Anon. Strengthening pharmacovigilance to reduce adverse effects of medicines. Brussels: European Commission, 2008]

    Qualora si voglia sminuire questo dato, ricordiamo che gli incidenti stradali, in confronto, producono “solo” 35.000 morti all’interno dell’Unione Europea (dati 2009)

    11) Se ciò non bastasse, le gravi reazioni avverse ai farmaci sono seriamente sottostimate e sottoriportate, il che lascia ragionevolmente motivo di ritenere il numero delle stesse considerevolmente più alto di quello ufficiale riportato nelle fonti

    [Hazell L, Shakir SA. Under-reporting of adverse drug reactions : a systematic review. Drug Saf. 2006;29(5):385-96]

    12) Il 51% dei farmaci commercializzati negli USA (la prima potenza tecnologica al mondo) presenta gravi reazioni avverse che non si erano verificate nei test sugli animali

    [Moore TJ et al. Time to act on drug safety. JAMA, 279: 1571-1573, 1998]

    13) Le malattie genetiche tra i bambini sono addirittura in aumento

    [ANSA, novembre 2013]

    14) Circa un decennio fa, i ricercatori hanno riferito l'esistenza di 195 metodi pubblicati che hanno impedito o ritardato lo sviluppo del diabete di tipo II nei ''modelli murini'' (topi).

    [Roep BO, et al. (2004). Satisfaction (not) guaranteed: re-evaluating the use of animal models of type 1 diabetes. Nat Rev Immunol 4:989-997]

    Eppure nessuna di queste "scoperte", si è mai tradotta nella pratica clinica umana come trattamento terapeutico

    [Chandrasekera PC, Pippin JJ (2013). Of rodents and men: species-specific glucose regulation and type 2 diabetes research. ALTEX 31:157-176]

    e l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo...

    Alfredo Lio

  • Davanti alle evidenze inequivocabili, resta ben poco da aggiungere a quanto già detto:

    1) Decine e decine di approcci farmacologici sperimentali efficaci su animali per il trattamento dell'Alzheimer sono stati testati. Ad oggi, non esiste un solo farmaco capace di fermare, rallentare, o prevenire la progressione della malattia negli esseri umani

    [Mertens J et al. APP Processing in Human Pluripotent Stem Cell-Derived Neurons Is Resistant to NSAID-Based ?-Secretase Modulation. Stem Cell Reports, Volume 1, Issue 6, Volume 1, Issue 6, 491-498, 05 December 2013]

    [Langley GR. Considering a new paradigm for Alzheimer's disease research. Drug Discov Today. 2014 Mar 21. pii: S1359-6446(14)00090-7. doi: 10.1016/j.drudis.2014.03.013]

    2) Oltre 100 composti sperimentali sono stati provati con successo su modelli animali di Sclerosi Multipla (SM) fino ad oggi, nessuno di essi si è infine rivelato decisivo nel clinico su esseri umani

    [Sriram S, Steiner I. (2005) Experimental allergic encephalomyelitis: A misleading model of multiple sclerosis. Ann Neurol. Dec; 58(6): 939-45]

    3) Le cose non vanno meglio per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)

    [Schnabel J. Neuroscience: Standard Model. Questions raised about the use of ‘ALS mice’ are prompting a broad reappraisal of the way that drugs are tested in animal models of neurodegenerative disease. Nature, Vol 454,682-685 (2008) / doi:10.1038/454682a]

    o per il trattamento del morbo di Parkinson

    [Beal MF. Parkinson’s disease: a model dilemma. Nature 466, S8–S10 (26 August 2010), doi:10.1038/466S8a]

    [Bailey J. Non-human primates in medical research and drug development: a critical review. Biogenic Amines, Vol. 19, No. 4-6, pp. 235–255 (2005)]

    4) circa 150 farmaci sperimentali per il trattamento della sepsi sono stati testati con positività di risultato su animali, nessuno si è tradotto in una pratica clinica terapeutica efficace per l’essere umano

    [Seok J et al. Genomic responses in mouse models poorly mimic human inflammatory diseases. PNAS, Febuary 26, 2013, vol. 110 no. 9 3507-3512, doi:10.1073/pnas.1222878110 ]

    5) circa 85 vaccini anti HIV hanno funzionato su modelli animali, tutti quanti hanno fallito nell’uomo in centinaia di trials clinici

    [Bailey J, Taylor K. The SCHER report on non-human primate research – biased and deeply flawed. ATLA 2009 Sep;37(4):427-35]

    6) più di 800 trattamenti per l’ictus ischemico hanno lavorato su animali, a parte due sole eccezioni, di cui una non deve nulla alla ”s.a.”, nessuno di essi si è dimostrato altrettanto terapeutico per gli esseri umani

    [Sena E et al. Systematic Review and Meta-Analysis of the Efficacy of Tirilazad in Experimental Stroke, Stroke. 2007 Feb;38(2):388-94. Epub 2007 Jan 4]

    7) oltre 500 trattamenti neuroprotettivi si sono rivelati terapeutici nelle fasi precliniche su animali, nessuna traduzione per le prove cliniche su esseri umani è stata confermata

    [van der Worp HB et al. (2010) Can animal models of disease reliably inform human studies? PLoS Med 7(3):e1000245]

    8) i farmaci anti tumorali e quelli relativi ai trattamenti dei disturbi del sistema nervoso centrale sono quelli più soggetti a fallimento nel processo di sviluppo, questo perchè è ampiamente accettato che i modelli animali non sono predittivi degli esiti umani

    [Kola I, Landis J. Can the pharmaceutical industry reduce attrition rates? Nature Reviews Drug Discovery 3, 711-716 (August 2004)]

    [Bennani YL. Drug discovery in the next decade: innovation needed ASAP. Drug Discovery Today Volume 00,Number 00 June 2011]

    9) 106.000 persone muoiono ogni anno a causa delle gravi reazioni avverse a quegli stessi farmaci dimostrati sicuri ed efficaci su animali nelle fasi precliniche sperimentali e circa 2 milioni vengono ricoverate con effetti reversibili ed irreversibili negli U.S.A.

    [Starfield B. Is US health really the best in the world? JAMA, 2000 Jul 26;284(4):483-5]

    10) Nell’UE i decessi annui sempre per gravi reazioni avverse ai farmaci sono 197.000 e diversi milioni sono gli ospedalizzati

    [Anon. Strengthening pharmacovigilance to reduce adverse effects of medicines. Brussels: European Commission, 2008]

    Qualora si voglia sminuire questo dato, ricordiamo che gli incidenti stradali, in confronto, producono “solo” 35.000 morti all’interno dell’Unione Europea (dati 2009)

    11) Se ciò non bastasse, le gravi reazioni avverse ai farmaci sono seriamente sottostimate e sottoriportate, il che lascia ragionevolmente motivo di ritenere il numero delle stesse considerevolmente più alto di quello ufficiale riportato nelle fonti

    [Hazell L, Shakir SA. Under-reporting of adverse drug reactions : a systematic review. Drug Saf. 2006;29(5):385-96]

    12) Il 51% dei farmaci commercializzati negli USA (la prima potenza tecnologica al mondo) presenta gravi reazioni avverse che non si erano verificate nei test sugli animali

    [Moore TJ et al. Time to act on drug safety. JAMA, 279: 1571-1573, 1998]

    13) Le malattie genetiche tra i bambini sono addirittura in aumento

    [ANSA, novembre 2013]

    14) Circa un decennio fa, i ricercatori hanno riferito l'esistenza di 195 metodi pubblicati che hanno impedito o ritardato lo sviluppo del diabete di tipo II nei ''modelli murini'' (topi).

    [Roep BO, et al. (2004). Satisfaction (not) guaranteed: re-evaluating the use of animal models of type 1 diabetes. Nat Rev Immunol 4:989-997]

    Eppure nessuna di queste "scoperte", si è mai tradotta nella pratica clinica umana come trattamento terapeutico

    [Chandrasekera PC, Pippin JJ (2013). Of rodents and men: species-specific glucose regulation and type 2 diabetes research. ALTEX 31:157-176]

    e l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo...

    Alfredo Lio

  • Questi Mengele sadici e privi di sentimenti sono quanto di peggio l'umanità abbia mai potuto produrre! Si nascondono dietro il filantropismo ma in realtà se potessero sperimentare sugli umani quanto già stanno facendo su altri primati lo farebbero senza nessuna remora. Sono talmente agghiaccianti che provoca ribrezzo il solo immaginare che il mondo è popolato anche da esseri così spregevoli e meschini! Mi chiedo che tipo di sguardo possano rivolgere al mondo, alla vita e a tutte le sue forme possibili.
    Sono accecati dal miraggio del successo, del prestigio e del denaro.
    Se questi sperimenti sono indolori (come dicono) perché non li fanno su se stessi? Perché poi gli animali al termine delle mostruosità cui sono sottoposti muoiono? Perché sostengono che il sacrificio di pochi è tollerrabile per il bene di molti e poi però non sacrificano loro stessi e/o i loro cari?
    Il vostro infantile ricatto con me non funziona! Io ho il diritto a ricevere cure adeguate in caso dovessi averne bisogno, ma pretendo che tali cure non derivino dalle torture inflitte ad altri animali! Quindi, dal momento che pago regolarmente le tasse, pretendo che i miei soldi siano destinati esclusivamente ad un tipo di ricerca scevra da vivisezione! Chiaro il messaggio?