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In Irlanda storico voto sulle nozze gay, tutto esaurito sui voli Ryanair da…

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GLI EMIGRATI SI MOBILITANO

In Irlanda storico voto sulle nozze gay, tutto esaurito sui voli Ryanair da Londra

Stando ai promotori del «sì» stanno arrivando in massa: centinaia se non migliaia di irlandesi emigrati all’estero, pronti a rientrare in patria per partecipare al referendum per legalizzare il matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello tradizionale. E i 16 voli Ryanair da Londra a Dublino di venerdì 22 maggio registrano da tempo il tutto esaurito.

È l’unico modo per partecipare, visto che Dublino non permette agli emigrati - e più 180mila persone hanno lasciato il Paese negli ultimi quattro anni - di votare per posta o nelle ambasciate. Quella irlandese, del resto, è una consultazione storica. È la prima volta che un Paese affida la decisione su questa materia a un voto popolare; e si tratta per di più di quella che, con un termine un po’ abusato, veniva definita la “cattolicissima” Irlanda. Anche se negli ultimi tempi la Chiesa ha perso appeal, soprattutto sulle fasce più giovani, complici anche gli scandali che hanno coinvolto il clero di Dublino.

Agli elettori verrà chiesto in particolare se sono d’accordo a includere nell’articolo costituzionale che definisce l’istituto della famiglia la clausola secondo cui «il matrimonio può essere contratto in base alla legge da due persone, senza distinzione di sesso». Come già avviene in una ventina di altri Paesi del mondo, ma non ancora in Irlanda dove sono invece ammesse unioni civili omosessuali.

A favore del «sì» si sono schierati il governo del premier Enda Kenny e tutti i principali partiti politici, molte star cinematografiche e sportive, i giganti dell’ hi-tech con sede o quartier generale europeo in Irlanda, inclusi Microsoft e Twitter, che hanno alle loro dipendenze migliaia di giovani elettori, la fascia più favorevole alla legalizzazione. Contro le nozze gay si sono pronunciate in particolare alcune associazioni che difendono la famiglia tradizionale, diversi vescovi ma non tutta la Chiesa: alcuni esponenti del clero locale si sono infatti espressi a favore del sì.

La mobilitazione dei promotori è stata forte: un esercito di volontari nei mesi scorsi ha battuto il Paese in lungo e in largo per far registrare i cittadini per il voto, con il risultato che alcune decine di migliaia di nuovi votanti si sono aggiunti al registro elettorale. Domani servizi di taxi come Uber e Hailo offriranno corse gratuite per andare ai seggi. E i sondaggi danno in vantaggio il sì, seppure con scarti molto variabili.

Il risultato non è tuttavia scontato in un Paese tradizionalmente conservatore, che fino al 1993 considerava l’omosessualità reato, nel 1995 ha abolito di misura il divieto di divorziare e dove ancora l’aborto è illegale, a meno che la donna non rischi la vita. Gli esperti invitano inoltre a non sopravvalutare la capacità dei sondaggi di cogliere le reali intenzioni dell’elettorato irlandese: due anni fa il referendum proposto dal governo per abolire il Senato fu bocciato contro ogni aspettativa della vigilia.

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